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BLOCCO: Unità fisica di produzione di una cava, ovvero obiettivo primario delle operazioni in essa condotte. È classificabile in base ai suoi requisiti volumetrici, dimensionali, di forma ed estetico - cromatici.

BLOCCO DA TELAIO: Blocco esente da difetti strutturali, di forma regolare, con volume e dimensioni ottimali per una segagione a telaio.

BLOCCO INFORME: Blocco a geometria non regolare, discosta dalla forma parallelepipeda, più adatto ad una segagione mediante taglia blocchi/centri di taglio. Anche Informe.

BLOCCO RIQUADRATO: Blocco ridotto a una forma geometrica regolare, tendenzialmente parallelepipeda. Anche Blocco Squadrato.

BLOCCO SEMI-INFORME: Blocco con un limitato numero di facce planari e regolari, o avente una forma solo parzialmente riquadrata.

LASTRA: Semilavorato planare delimitato da due facce principali nominalmente parallele, e con le coste non rifilate. È caratterizzato da un rapporto dimensionale tra lunghezza e larghezza compreso tra 1 ed 8, e tra larghezza e spessore superiore a 10. Lo spessore è generalmente compreso tra 15 e 40mm.

CE: Marchio della comunità Europea che contrassegna tutti i prodotti che rispondono a specifiche Direttive, tra cui quelli in pietra naturale. L’apposizione del marchio CE avviene a cura e sotto la responsabilità del produttore, e garantisce gli acquirenti sul fatto che il prodotto soddisfi specifici requisiti.

CAVA: Luogo fisico ove si svolgono tutte le operazioni di coltivazione di un giacimento. Comprende i fronti di escavazione, i piazzali, le rampe, le macchine, la discarica, infrastrutture varie, fisse e mobili.

MARMO: Roccia metamorfica contenente più del 50% dei carbonati calcite e/o dolomite e/o aragonite. Dicesi puro se questi carbonati superano il 95%, impuro in tutti gli altri casi.
Qualsiasi roccia compatta, tenace, suscettibile di lucidatura, la cui durezza non supera i valori 4 / 4,5 nella scala Mohs. Commercialmente il termine include, altre ai marmi sensu stricto, i calcari, gli alabastri, i cipollini, le dolomie, gli onici, le serpentiniti, ecc. Anche Marmo Commerciale.

LIMESTONE: Roccia calcarea in senso lato. Nella nomenclatura anglosassone termine spesso impiegato per distinguere un marmo non cristallino (cioè un calcare = limestone) da un marmo cristallino (metamorfico = marble).

QUARZITE: Roccia metamorfica costituita per più dell’80% da quarzo, spesso facilmente suddivisibile in lastre.

TRAVERTINO: Roccia sedimentaria carbonatica, di origine chimica, con caratteristica struttura concrezionata e vacuolare. Si origina per precipitazione di carbonato di calcio da acque sature ovvero per attività incrostante dello stesso da parte di alghe e batteri.

SANDSTONE (ARENARIA): Roccia sedimentaria clastica i cui costituenti, prevalentemente frammenti detritici e granuli minerali, hanno dimensioni comprese tra 1/16 mm e 2 mm.
Si distinguono numerosissimi tipi in funzione della genesi, della struttura, della composizione:
a.eoliche, a. torbiditiche, a. calcaree, a. quarzo-feldspatiche, ecc.

ONICE: Varietà di calcedonio, in genere non lucido, biancastro o rossastro, fino a grigio-bruno. Se presente in rocce calcaree sotto forma di nodulo prende il nome di selce. Da non confondere con l’onice calcareo, di cui sono costituiti pressoché tutti i materiali commercialmente denominati onici.

GRANITO: Roccia magmatica, intrusiva, a chimismo acido, costituita da quarzo, feldspato potassico, plagioclasi, miche e minerali accessori.
Qualsiasi roccia compatta, tenace, suscettibile di lucidatura, la cui durezza supera i valori 4 / 4,5 nella scala Mohs. Commercialmente il termine include, oltre ai graniti veri e propri, quasi tutte le rocce magmatiche, gli gneiss, le brecce silicee, le rocce metamorfiche silicee, ecc. Anche Granito Commerciale.

CARBONATO DI CALCIO: Costituente principale delle rocce carbonatiche come marmi, calcari, travertini, cipollini ecc. Formula chimica CaCO3.

TELAIO: Unità di taglio primario, equipaggiata con lame multiple, impiegata per la segagione dei blocchi. Consiste di un quadro portalame, una struttura che ne sorregge le guide, un gruppo-motore elettrico+volano+biella-manovella che fornisce il moto al quadro, e una piattaforma portablocco.
Si distinguono: a) telai per marmo, a cinematica rettilinea, lame diamantate e refrigerazione a sola acqua; b) telai per granito, a cinematica pendolare/semi-rettilinea, lame non diamantate e irrorazione a torbida abrasiva. Anche Telaio multilame, Telaio Plurilame, Telaio Diamantato multilama, Telaio diamantato plurilama, Telaio alternativo.

MONOLAMA: Unità di taglio primario a lama diamantata singola (talvolta anche doppia) impiegata per riquadratura, subordinatamente per produzione di lastre a spessore medio-alto. Consiste di una struttura a portale all’interno della quale è installata una lama che opera con movimento alternato e discendente sul blocco sottostante. Anche Impianto Monolama; Telaio Monolama.

FRESA: Utensile diamantato con attacco filettato, o a codolo, idoneo per svariati tipi di operazioni (forature, tagli, sagomature, incisione, ecc.).
Macchina a disco diamantato utilizzata per la rifilatura e il taglio a dimensione dei semilavorati. Può essere manuale, automatica, con geometria variabile, monodisco o pluridisco. Anche Fresatrice, Sezionatrice, Tagliatrice, Refilatrice, Fresatagliatrice, Segatrice.

LINEA DI LEVIGATURA/LUCIDATURA: Successione di macchine deputate alla levigatura-lucidatura delle superfici, sia a ciclo continuo (nessuna interruzione nell’alimentazione del materiale da trattare), sia discontinuo (interruzione nell’alimentazione del materiale da trattare). Anche Linea di trasformazione continua, Linea per marmette, Linea per lastre.

MARMETTA: Prodotto finito con misure standardizzate, spessore inferiore ai 12 mm e formato normalmente prefissato (cm 30x30, cm 60x60, ecc.). Richiede una posa a malta tradizionale o a collanti e viene confezionata indipendentemente da quello che sarà il luogo di installazione, già pronta per la posa in opera.

GREZZO: In senso generico, riferito a un blocco, come materia prima della filiera lapidea. In senso più specifico, riferito a manufatti o semilavorati (lastre, lastrame) privi di qualunque finitura superficiale. Anche Greggio.

LUCIDATURA: Lavorazione a rasamento con la quale si conferiscono brillantezza e specularità ad una superficie precedentemente levigata. Impiega abrasivi a grana molto fine. Si ha una lucidatura sia su facce, sia su coste, sia su teste. Anche Pulimento.

LEVIGATURA: Finitura superficiale per rasamento avente lo scopo di rendere una superficie liscia, ma non speculare. Viene condotta con abrasivi aventi grana minore di quella usata per la spianatura ma maggiore di quella usata per la lucidatura.

SPAZZOLATURA: Finitura superficiale realizzata con l’impiego di particolari abrasivi flessibili.

FIAMMATURA: Trattamento superficiale con il quale una roccia viene sottoposta a un processo termico ad alta temperatura (2000/2500° C). Determina un irruvidimento ed una “craterizzazione” della superficie, con distacco di minutissime scaglie. Efficace su rocce silicatiche, più raramente su quelle carbonatiche. Anche Sfiammatura, Spacco termico, Trattamento alla fiamma.

BURATTATURA: Operazione di anticatura di elementi lapidei a mezzo buratti e macchine analoghe. Può essere condotta a secco o a umido, con o senza apporto di sostanze abrasive.

SABBIATURA: Finitura superficiale ad urto, con traccia puntiforme, realizzata proiettando, ad elevata pressione e velocità, una miscela composta da un agente abrasivo (sabbia, corindone, graniglia, palline di vetro) o da una combinazione di abrasivi opportunamente dosati, in entrambi i casi con o senza acqua. Si esegue mediante macchine sabbiatrici.
In passato finitura superficiale ottenuta manualmente per strisciamento a secco sulla pietra di sabbia silicia, blocchetti di granito, graniglia di corindone o di carburo silicio.

GRAFFIATURA: Finitura superficiale ad urto, con traccia lineare. Viene realizzata manualmente con utensili a punta di vario tipo o a mezzo macchine graffiatrici. È costituita da un’alternanza di solchi e di creste ad andamento sia sub parallelo tra loro, sia curvilineo.

 

 

FONTE: “ Primavori P. (2004) – Lessico del settore lapideo – Giorgio Zusi Editore, Verona”.